With the rise of modernity, law faces an irreducible contradiction. It must stem the State’s available strength, while at the same time use this strength to make its decisions binding. The author, starting from this paradox, analyses the legal, philosophical and literary discourses of modernity to find the right tools to properly differentiate law and “vis”, overcoming two philosophical and juridical traditions: the one depicting law as a Leviathan, and the one wanting to make it immune to all forms of violence. In particular, through an unedited reading of Kafka and Melville’s narratives, she demonstrates how the modern legal systems, rather than just being instruments of control, are dreams and fantasies of non-violence.
Con l’avvento della modernità, il diritto entra in una contraddizione irriducibile. Deve, simultaneamente, porre argini alla forza di cui dispone lo Stato e usufruire della stessa per rendere le proprie decisioni vincolanti. Partendo da questa paradossalità, l’autrice ricerca, nei discorsi giuridici, filosofici e letterari della modernità, gli strumenti adeguati per assicurare al diritto una progressiva differenziazione dalla vis, superando tanto quella tradizione filosofico-giuridica che lo rappresenta come un Leviatano, quanto quella che lo vuole immune da ogni forma di violenza. In particolare, attraverso una lettura inedita delle narrazioni di Kafka e Melville, dimostra come i sistemi giuridici moderni, ancor prima di essere strumenti di controllo, siano sogni, fantasie di non violenza.
Author(s): Maria Pina Fersini
Series: Premio Città di Firenze 67
Publisher: Firenze University Press
Year: 2018
Language: English
City: Firenze
Presentazione
a cura dell'autrice 11
Capitolo I
Diritto e violenza: la scommessa della differenza 17
1. Il diritto moderno osservato nella sua interazione con la violenza 17
2. Cos'è un “vero” paradosso 19
3. Del paradosso irriducibile che struttura la relazione moderna tra il diritto e la vio-
lenza 21
4. Per una genealogia del discorso moderno su diritto e violenza 27
4.1 Premessa 27
4.2 Il discorso della letteratura 28
4.3 Il discorso della critica 32
4.4 Il discorso della legittimazione 38
4.5 Il discorso della differenza 44
Capitolo II
Der Prozeß e la metafora della violenza che pone il diritto 51
1. La questione dell'origine del diritto moderno nell'opera di Kafka 51
1.1 La letteratura come indiscrezione 51
1.2 L'eterno sviamento del significato 52
1.3 La costruzione di un linguaggio metaforico-allusivo originario 54
1.4 La ricerca del vero e l'accesso ad un mondo informe, privo di distinzioni 58
1.5 La lettura derridiana di Vor dem Gesetz e la storia dell'origine della legge 60
1.6 I limiti della lettura derridiana. La parabola dispiegata in Der Prozeß e la
storia dell'origine del diritto moderno 62
2. La voracità della “stirpe degli arconti” 66
2.1 La profezia dei regimi totalitari 66
2.2 Der Prozeß e la sua intuizione rispetto alla genesi del diritto moderno: il ca-
rattere immaginario della stessa 67
2.3 Il potere esplicativo delle immagini 69
2.4 Della vista interiore 70
2.5 La dialettica circolare che investe K. e i funzionari di Der Prozeß 72
2.6 La rottura della dialettica circolare per mezzo della violenza e il processo di
fondazione del diritto moderno 76
2.7 La tecnica del rovesciamento e il viaggio, in senso inverso, nella storia del
diritto moderno, alla ricerca della verità originaria 77
3. Geometrie curve 78
3.1 Il simbolismo del corpo legato al rituale giudiziario 78
3.2 Il rovesciamento del simbolismo del corpo in Der Prozeß e l'incurvamento
della silhouette dell'accusato 78
3.3 La geometria curvilinea e la rappresentazione del rapporto dell'uomo con il
diritto moderno al momento della fondazione 81
3.4 La tensione creata dalla linea curva e la sua insuperabilità 82
4. Seduti davanti alla Legge, a contemplare la violenza dell'origine 84
4.1 Della contemplazione che precede il pensiero 84
4.2 Il volto ibrido della Legge 86
4.3 Der Prozeß: una memoria dell'origine violenta del diritto moderno 89
Capitolo III
Bartleby e la metafora della violenza che conserva il diritto 91
1. Convergenze tra Bartleby e Der Prozeß 91
1.1 La storia di uno scrivano e della sua “preferenza di non” essere governato
dalla legge dell'altro 91
1.2 L'invito a leggere Bartleby attraverso gli archetipi ‘kafkiani’ 94
1.3 I contribuiti di Borges, Camus, Deleuze, Agamben e Vismann alla costru-
zione di un dialogo tra l'opera di Melville e quella di Kafka 98
1.3.1 La riflessione di Borges 99
1.3.2 La riflessione di Camus 100
1.3.3 La riflessione di Deleuze 101
1.3.4 La riflessione di Agamben 104
1.3.5 La riflessione di Vismann 106
1.4 I limiti di tali riflessioni e la costruzione di una memoria dei paradossi del
diritto moderno come impresa comune a Melville e Kafka 115
2. Melville o delle ambiguità 116
2.1 La ricerca del vero e l'accesso ad un mondo ambiguo 116
2.2 Il “sentimento del tutto” e la costruzione di un linguaggio metaforico-
allusivo originario che anticipa quello di Kafka 122
3. La metafora del muro in Bartleby e il paradosso della conservazione del diritto
moderno 125
3.1 Premessa 125
3.2 L'originalità del caso giudiziario di Bartleby 125
3.3 Il nomos e la sua posizione privilegiata nella teoria del diritto coveriana 129
3.4 Il muro cieco e l'impreferibilità davanti alla legge 132
Capitolo IV
Dal paradosso alla differenza 137
1. Perché una genealogia e non una storia della relazione moderna tra il diritto e la
violenza 137
1.1 Premessa 137
1.2 La genealogia: un metodo storico “severoˮ 137
1.3 La genealogia applicata al tema dell'origine del diritto moderno 146
2. Dalla memoria del paradosso alla memoria della differenza 148
2.1 Premessa 148
2.2 Memoria: una scrittura per frammenti 150
2.3 Il discorso sull'emersione. La letteratura e la fabbrica dell'ordine giuridico
moderno 154
2.4 Verso il diritto differenziato 156
3. Comunicazione, memoria, narrazione o del come vincere la scommessa della dif-
ferenza 157
Conclusioni 167
Et ostium clausit post se; o sea, Epílogo
a cura di José Calvo González 169
Riferimenti bibliografici 173
Indici analitici 183
Ringraziamenti 199