A est del Reno, a nord delle Alpi e oltre il Danubio si estendeva il vasto territorio al quale i Romani diedero il nome di barbaricum. Ai popoli che lo abitavano, guardati per lo più con disprezzo perché pagani, illetterati e lontani dalla Grecia, da Roma e dalla Chiesa cristiana, Karol Modzelewski dedica questo studio approfondito in cui esamina la loro cultura, le loro strutture sociali, la loro organizzazione politica, giudiziaria, religiosa. E lo fa in modo innovativo, mettendo a confronto fonti e testimonianze riguardanti popoli diversi e redatte in epoche diverse. Da questo approccio antropologico risulta un quadro coerente dell’ordinamento sociale delle tribù germaniche e slave che non distinguevano tra sacro e profano e presso le quali il gruppo prevaleva sull’individuo. Le loro istituzioni, credenze e costumanze non erano tuttavia così primitive e fragili da essere spazzate via senza lasciare tracce. È indubbio che la cristianizzazione portò con sé l’espansione della cultura classica e una ristrutturazione dell’assetto socio-politico, ma questa non fu un’azione a senso unico bensì un’interazione. E se il battesimo diede inizio allo smantellamento del mondo dei barbari, quel mondo non morì completamente, ma esercitò una notevole influenza sul volto dell’Europa e sulla sua differenziazione culturale. Accanto a quello romano e a quello bizantino, il retaggio barbarico è un fattore costitutivo della complessa identità europea.
Author(s): Karol Modzelewski
Series: Nuova Cultura 171
Publisher: Bollati Boringhieri
Year: 2008
Language: Italian
Pages: 483
City: Torino