Archimede. Con un saggio bibliografico di Wilbur R. Knorr

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«Summis ingeniis dux et magister», Archimede, il grande matematico e fisico greco il cui straordinario genio di pensatore e di inventore ha goduto, fin dall'antichità, di una fama ineguagliata e senza confini, riverberatasi in una copiosa aneddotica, esce dalla leggenda per entrare nella storia del pensiero scientifico. Vede finalmente la luce, nel fervere di iniziative e di studi attorno all'opera del grande siracusano, la traduzione italiana di un classico della letteratura scientifica. A più di trent'anni dalla sua prima pubblicazione (1956), l'Archimede di Dijksterhuis resta infatti uno dei testi fondamentali per la comprensione dell'opera del matematico greco. L'autore vi analizza dettagliatamente e in modo approfondito tutte le opere di Archimede, utilizzando un particolare sistema di notazioni che non travisa le linee del ragionamento archimedeo e al tempo stesso evita al lettore moderno i lunghi e tortuosi procedimenti dimostrativi tipici dell'argomentazione antica. A conclusione del volume, un saggio di Wilbur R. Knorr documenta dal punto di vista storiografico e bibliografico lo stato degli studi e della discussione contemporanea su Archimede. La formazione scientifica di Eduard Jan Dijksterhuis (1892-1965), laureatosi in matematica all'università di Groningen nel 1918, con una tesi di argomento geometrico, fu fin dall'inizio collegata all'interesse per le ricerche di storia della scienza. Questo fu anche l'ambito nel quale svolse il suo magistero, chiamato nel 1953 all'università di Utrecht, e dal 1955 a quella di Leida. Pur rimanendo distante dalle concezioni positivistiche, la sua concezione storiografica, inizialmente ispirata all'opera di Pierre Duhem, sembra trascurare la rilevanza di ogni fattore giudicato «esterno)) al processo scientifico, e orientarsi verso una descrizione fenomenologica dei problemi storici. Nel 1924 appare «Val en Worp: En bijdrage tot de geschiedenis der mechanica van Aristoteles tot Newton»; tra i suoi lavori più importanti sono da ricordare, oltre all'Archimede, l'opera sugli Elementi di Euclide (1929-30), l'ancor oggi fondamentale studio su Simon Stevin (1943) e specialmente l'ampia ricerca sulla storia delle scienze che dall'antichità a Newton (1950) alla cui diffusione è legata la sua fama internazionale di studioso, ben nota anche in Italia (Il meccanicismo e l'immagine del mondo, Milano 1971).  

Author(s): Eduard J. Dijksterhuis & Wilbur R. Knorr
Series: Riferimenti 8
Publisher: Ponte alle Grazie
Year: 1989

Language: Italian
Pages: 369

7 Presentazione
11 Prefazione
13 Capitolo primo - La vita di Archimede
28 Capitolo secondo - Le opere di Archimede: manoscritti e opere a stampa
38 Capitolo terzo - Gli elementi dell'opera di Archimede
113 Capitolo quarto - Sulla sfera e il cilindro. Libro I
150 Capitolo quinto - Sulla sfera e il cilindro. Libro II
179 Capitolo sesto - Misura del cerchio
194 Capitolo settimo - Sui conoidi e sferoidi
214 Capitolo ottavo - Sulle spirali
233 Capitolo nono - Sull'equilibrio dei piani, ovvero: i centri di gravità dei piani. Libro I
252 Capitolo decimo - Il metodo dei teoremi meccanici
269 Capitolo undicesimo - Quadratura della parabola
278 Capitolo dodicesimo - Sull'equilibrio dei piani. Libro II
291 Capitolo tredicesimo - Arenario
301 Capitolo quattordicesimo - Galleggianti
321 Capitolo quindicesimo - Miscellanea
335 Nota bibliografica
336 Archimede dopo Dijksterhuis: una guida agli studi recenti, di Wilbur R. Knorr
354 Bibliografia
364 Indice dei nomi