«Lo yiddish deve ancora dire l'ultima parola. Contiene tesori che attendono di essere rivelati al mondo.»
Isaac Bashevis Singer
In questi ultimi anni lo yiddish ha suscitato un crescente interesse in tutto il mondo, eppure solo pochi di noi saprebbero darne una definizione esatta: una lingua ibrida – un misto di tedesco ed ebraico con forti influenze slave –, parlata oggi da appena quattrocentomila persone e che tuttavia ha contribuito a fare la storia e la cultura dell’Europa che conosciamo. Senza lo yiddish non esisterebbero i romanzi del premio Nobel Isaac Bashevis Singer e di Mordecai Richler, né i film di Woody Allen o dei fratelli Cohen. E le serie tv Unorthodox e Shtisel non avrebbero avuto il successo planetario che invece hanno riscosso. In questo libro, Anna Linda Callow ci conduce lungo le vie del quartiere ultraortodosso di Williamsburg e attraverso le più belle pagine di letteratura yiddish, ma soprattutto ripercorre insieme a noi le vicissitudini incredibili e appassionanti di una lingua senza patria, e forse proprio per questo senza frontiere: una lingua in grado di comunicare, anche sotto la patina della traduzione, «il travaglio di un’epoca, l’urgenza di un pensiero, il desiderio di conoscere e di spiegarsi che è il destino più alto dell’essere umano».
Author(s): Anna Linda Callow
Edition: Prima edizione
Publisher: Garzanti
Year: 2023
Language: Italian
Pages: 247
City: Milano
Indice
Prologo. Il treno notturno per Parigi
1. Due parole su un luogo chiamato Ashkenaz
2. Dall’Italia alla Renania (in vista di un ritorno)
3. Verso est: la nascita dello shtetl
4. Un cavaliere ebreo
5. Una donna di valore
6. Un’esplosione mistica settecentesca: i nuovi hassidim
7. Da genio del Talmud a miscredente: Salomon Maimon
8. Yiddish o jargon? Inizi del movimento yiddishista, ossia, da necessità a virtù
9. Letteratura!
10. Di yidishe revolutsye: il Bund e la sua lingua
11. Tra due mondi: Natan Birnbaum
12. Ovest ed Est: sogni realizzati e sogni infranti
13. La notte
14. Di yidishe medine: lo stato ebraico
15. Un Nobel contestato
Epilogo. Una passeggiata a Williamsburg
Per continuare la lettura
A sheynem dank: «un bel grazie»
Note