Il 1927 è una data che segna la fine di un'epoca. Quell'anno un giovane fisico tedesco, Werner Heisenberg, formulò il suo principio di indeterminazione, e con esso il concetto di incertezza entrò a far parte del mondo della scienza.
Per oltre due secoli il pensiero scientifico si era fondato sull’ambizione di poter riuscire un giorno a descrivere compiutamente il mondo, in ogni suo dettaglio e con estrema precisione. Ogni generazione di scienziati si era cullata nella speranza di poter risolvere tutti i problemi ancora insoluti: era solo una questione di tempo e poi i tasselli del puzzle avrebbero trovato il loro posto e la natura si sarebbe rivelata nel suo ordine intrinseco, perfettamente prevedibile.
Col suo lavoro, Heisenberg minò le basi di questa concezione del mondo, rendendo l’osservazione parte integrante della realtà e negando a priori la possibilità di conoscere sempre, precisamente, tutte le variabili di un sistema. Le enormi implicazioni della scoperta scatenarono una lotta per lo spirito stesso della scienza, che vide Heisenberg e Bohr, da un lato e Einstein, in fiera opposizione, dall’altro.
David Lindley ci narra la storia di questa lotta, dei suoi protagonisti e delle sue molteplici e affascinanti implicazioni, facendoci rivivere in modo sorprendentemente vivido uno dei momenti piú importanti del pensiero scientifico. Ma Lindley ci mette anche in guardia: il principio di incertezza di Heisenberg non ha indebolito la scienza, l’ha arricchita; non ha niente a che vedere con la sociologia o con l’antropologia e non può essere banalizzato con la frase «l’osservatore cambia l’oggetto della sua osservazione».
Author(s): Lindley David
Publisher: Einaudi
Year: 2008
Language: Italian
Pages: 245
City: Torino
Tags: Meccanica quantistica; principio di indeterminazione
Incertezza
Colophon
Indice
Introduzione
Nota
I. Particelle irritabili
II. L’entropia tende a un massimo
III. Un enigma, un argomento che suscita profondo stupore
IV. Come fa un elettrone a decidere?
V. Un’audacia mai vista in precedenza
VI. La mancanza di conoscenza non è certo la miglior garanzia di successo
VII. Come si può essere contenti?
VIII. Preferirei fare il ciabattino
IX. È successo qualcosa
X. Lo spirito del vecchio sistema
XI. Personalmente propendo per rinunciare al determinismo
XII. Le nostre parole sono inadeguate
XIII. Il terribile gergo incantatorio di Bohr
XIV. A quel punto la partita era vinta
XV. Esperienza vissuta e non esperienza scientifica
XVI. Possibilità di interpretazione univoca
XVII. La terra di nessuno tra logica e fisica
XVIII. Di nuovo anarchia
Poscritto
Ringraziamenti
Riferimenti bibliografici
Indice analitico